Una panchina per aspettare, visto che non c’è altro di meglio da fare (come il buon Malcom di Purdy insegna). Una strada da attraversare correndo. Una periferia dell’ ex Ddr proiettata sullo sfondo di miliardi di pixel luminosi, pezzi di un mondo che va a pezzi. Pezzi di polistirolo mossi dall’elettricità dell’aria. L’integrazione perfetta tra la realtà in video e la realtà della scena, la chitarra che suona sempre, dal vivo, e la voce dell’adolescenza, fuori campo.
A fare da sottotitolo le frasi anonime di chi ha risposto all’appello del volantino che la performer Silvia Calderoni ha distribuito senza mai fermarsi, sfrecciando sui pattini. La sua danza violenta e disperata. E’ il terzo atto del lungo viaggio che, negli ultimi due anni, ha impegnato i Motus, nel tentativo di raccontare la giovinezza.
Un viaggio che parte dai centri commerciali della bassa Romagna e dalla statale Adriatica, passa dalla banlieu magrebina di Valence ed arriva a quartiere satellite di Halle/Neustad.
Al progetto nomade della compagnia riminense si è aggregato, strada facendo, Sergio, bassista argentino mai salito su un palco, con la sua intensa espressione di attesa. Poi è arrivato Mario, italo-filippino e street dancer. Poi è arrivata Ines, cantante e studentessa di musica, dolce, con la sua lunghissima chioma rosso fuoco. E a loro si aggiungeranno gli adolescenti di Scampìa e del progetto Punta Corsara. E poi c’è un fumetto, e un lungometraggio…
Si sa: i Motus non si fermano mai. Ce lo hanno dimostrato con più di dieci anni di teatro. Ogni percorso un viaggio, per vivere nelle cose.
E’ un invito a perdersi, quello di “X (ics) – Racconti crudeli della giovinezza >> Halle/Neustadt”. Nel peggio, per poi ritrovarsi. Come nella scena finale, dove la Calderoni penzola su una trave, per poi sciogliere l’incertezza verso un viaggio fatto di due teste bianche, che si fermano a conversare su una panchina: la testa della performer accanto a quella di un’anziana signora che racconta di guerra, di boschi, di resistenza.
Toccare il fondo della contemporaneità e risalire, per cercare un contatto con qualcosa di più autentico. L’incontro con la memoria, verso un futuro dove è ancora possibile sperare. La giovinezza come condizione interiore e non anagrafica di ricerca, curiosità, accoglienza. Questa è la risposta dei Motus allo smarrimento della generazione Ics. E di tutti noi.
X(ics) Racconti crudeli della giovinezza [X.03 movimento terzo]
ideazione e regia: Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con: Lidia Aluigi, Silvia Calderoni, Sergio Policicchio, Mario Ponce-Enrile, Ines Quosdorf
in video: Adriano Donati, Dany Greggio e i gruppi musicali Foulse Jockers (I), Tomorrow Never Came (F), Types of Erin (D) e Bring me to my 2nd buriel (D)
produzione video: Motus & Francesco Borghesi
riprese: Francesco Borghesi, Daniela Nicolò
video compositing: Francesco Borghesi (davidloom.net)
text compositing: Daniela Nicolò
sound compositing: Enrico Casagrande
sound design: Roberto Pozzi
musiche dal vivo: Ines Quosdorf, Sergio Policicchio, Mario Ponce-Enrile
luci: Daniela Nicolò
direzione tecnica: Valeria Foti
relazioni: Sandra Angelini, Federica Savini con la collaborazione di Patrizia Bologna
organizzazione e logistica: Elisa Bartolucci, Valentina Zangari
produzione: Motus, Theater der Welt 2008 in Halle, Mittelfest 2008, Istituzione Musica Teatro Eventi – Comune di Rimini “Progetto Reti”, Lux-Scène National de Valence, La Biennale Danza di Venezia con la collaborazione di L’Arboreto di Mondaino, Teatro della Regina di Cattolica, Teatro Petrella di Longiano con il sostegno di Provincia di Rimini; Progetto Geco – Ministero della Gioventù,
Regione Emilia-Romagna; Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ETI – Ente Teatrale Italiano
durata: 1 h 10′
applausi del pubblico: 3′
Visto a Milano, Teatro Franco Parenti, l’8 aprile 2009
Festival Danae 2009