Elena Russo Arman e il genio di Leonardo a 500 anni dalla morte

Photo: Laila Pozzo
Photo: Laila Pozzo

La vita e le opere di Leonardo da Vinci, proprio nei giorni in cui si ricorda il 500° anniversario della morte. Un gigantesco libro pop-up si anima su fondo nero tra cavalletti, luci immaginifiche, musiche oniriche. Una storia vera che ha il potere edulcorante delle fiabe.
E fiabesca è Elena Russo Arman, narratrice davanti a bambini (dai sette anni in su) che ne seguono il racconto con occhi incantati. Anche gli adulti non sono insensibili al fascino della parola che si fa carta, della carta che si fa carne.

“Leonardo, che genio!” ritorna all’Elfo Puccini di Milano il 2 maggio 2019, a cinquecento anni esatti dalla morte in Francia, ad Amboise, dell’autore della “Gioconda”.
Di nero vestita, camuffata con il buio anche per mezzo di guanti scuri, Russo Arman crea il colore con i mille timbri e le molteplici tonalità della propria voce. Tante sfumature, tanti accenti, che spaziano dal fiorentino al milanese, dal veneziano al francese. Perno della narrazione sono proprio le varie tappe della biografia di Leonardo, che nacque come figlio illegittimo in una famiglia notarile della Firenze bene, e fu allevato dallo zio bighellone, che assecondava le stravaganze e il talento di quel bimbo dallo sguardo spalancato sul mondo.

La scenografia e il racconto nascono dalle pagine animate del libro, ed è una bellissima metafora della lettura che apre la mente, crea dal nulla i colori e stimola la fantasia.
La carta si fa anima. Un nibbio spalanca le ali sulla cittadina medioevale di Vinci. Ci scuote il primo vagito di Leonardo, la dolcezza impotente di mamma Caterina, la praticità del burbero nonno Antonio, il disincanto cinico di papà Piero, che non riconosce il bimbo avuto fuori dal matrimonio da una contadina. I personaggi vivono di vita propria: escono dalle finestre, affiorano dai bassifondi, muovono arti e mani. Ognuno con la propria personalità, il proprio carattere, il distintivo timbro di voce.

Giri le pagine di questo fantasmagorico libro animato e nascono cavalli, carri, corsi d’acqua, case, porticati, palazzi, cupole, castelli, cattedrali. Carta piegata, carta tagliata. Cartoni variopinti. “Leonardo, che genio!” è un manifesto a difesa del libro, che prova a ritagliarsi spazi di sopravvivenza tra device e display.
In questo romanzo animato non c’è spazio per sentimenti meschini, i fallimenti sono opportunità, l’esperienza è il nome che diamo ai nostri errori. Bellezza e armonia dominano su tutto. La curiosità di Leonardo sorvolava, con sguardo sornione, i vizi e le virtù degli uomini.
Il Leonardo matematico, ingegnere, anatomista, fisico, biologo e geologo è appena lambito in questa memoria che attraversa l’arte, gli appunti, gli esperimenti, gli schizzi e i progetti bislacchi di un genio Made in Italy.

La biografia è un caleidoscopio di emozioni. La scomposizione della storia in immagini, personaggi, comparse, ha a che fare con ciò che accade dentro ingegno e sogno. Dagli scritti si materializzano i ricordi. Gli episodi affiorano in ordine cronologico, ma poi si sovrappongono come in un dipinto di Chagall, viaggiando nello spazio con moto surreale. Fino alla nuvola di pagine che, come pioggia di foglie, riempie la scena attorno a quest’«omo sanza lettere».
Si affastellano aforismi di Leonardo («Sì come una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire»; «Se tu sarai solo, sarai tutto tuo; se avrai un amico sarai solo mezzo tuo») a citazioni su di lui, da Stendhal e Goethe.

Il senso d’allegria e di magia è dilatato dalle musiche di Alessandra Novaga: note puntiformi come gocce d’acqua, elaborate su canzoni e danze del Rinascimento italiano, accostamenti bizzarri, e un pittoresco corpo timbrico, cui si affiancano i suoni naturalistici di Giuseppe Marzoli.
La magnifica miscellanea di musiche è rafforzata dalle luci tenui, riverberi lunari e scie luminose, di Giacomo Marettelli Priorelli.

Dopo “Shakespeare a merenda”, ecco il delizioso omaggio di Elena Russo Arman a Leonardo da Vinci. Che – scommettiamo – ne sarebbe rimasto affascinato.
Volta la pagina, e resta a guardare: ciò che accadrà, ti sorprenderà.

LEONARDO, CHE GENIO!
Uno spettacolo pop-up
di e con Elena Russo Arman
musica a cura di Alessandra Novaga
luci di Giacomo Marettelli Priorelli
suono di Giuseppe Marzoli
la voce di Leonardo da Vinci è di Cristian Giammarini
produzione Teatro dell’Elfo
un ringraziamento speciale a Giuseppina Maurizi per la preziosa rilegatura del libro

durata: 1h
consigliato dai 7 anni

Visto a Milano, Teatro Elfo Puccini, il 5 maggio 2019

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