In scena l’alienazione e la solitudine di Agota Kristof

Ida Carrara
Ida Carrara
Ida Carrara

Indaga l’animo di due donne, in una particolare situazione di solitudine e nei rapporti di incomunicabilità con gli altri, in un mondo divenuto luogo di reclusione e di fallimento. Lo spettacolo, realizzato dal Gruppo Gesti guidato dal regista catanese Guglielmo Ferro, mette assieme due atti unici della scrittrice ungherese contemporanea Agota Kristof, L’ultimo cliente e La chiave dell’ascensore.

I due testi, molto crudi e realistici, vedono protagoniste altrettante donne che, in qualche modo, cercano un riscatto alla loro emarginazione, al loro claustrofobico mondo di solitudine, di mancanza di rapporti. Nel primo atto, L’ultimo cliente, la protagonista è un’anziana prostituta alle prese con il suo ultimo cliente, ancora più disperato di lei. I due hanno un rapporto ormai non più fisico ma solo verbale, ed alla fine il colpo di pistola di un violinista fallito, personaggio ai margini della vicenda, viene a salvare la donna da una vita ormai ai margini, vissuta nel soffocante spazio di una squallida stanza.

Nella seconda pièce, La chiave dell’ascensore, una donna in sedia a rotelle è segregata in una stanza e la finestra è per lei l’unico simbolo di libertà e di osservazione del mondo esterno. La donna dialoga in scena con le immagini della sua mente, in una triplice dimensione di realtà, ricordo e inconscio, vivendo prigioniera di un marito carceriere in un appartamento-castello da dove si può vedere la campagna. Unica via d’accesso e di fuga è un ascensore, la cui chiave, però, è tenuta dal marito della donna, un rude architetto che ha deciso che l’amata moglie non deve muoversi dal suo angusto spazio. La donna, a poco a poco e con l’aiuto di un medico senza scrupoli e amico del marito, perderà l’uso delle gambe, poi la vista e l’udito, fino a rendersi conto che, per non farla gridare, le vogliono togliere anche la possibilità di parlare. Un moto di ribellione la porterà così ad uccidere con un coltello il marito-carceriere.

Nei due atti unici, contornati da una musica funebre e da una scenografia fatta di una stanza angusta in cui si svolge la vita da recluse delle due donne, ritroviamo un unico, possibile, gesto di coraggio, che coincide con una disperata resistenza e ci consegna la testimonianza di un’altra verità: la verità della vittima.
La regia, asciutta, è firmata da Guglielmo Ferro e Federico Magnano, la scena è di Giusi Gizzo. Protagonisti ne L’ultimo cliente Mariella Lo Giudice nei panni della prostituta, Sebastiano Tringali in quelli del cliente ed Agostino Zumbo nel fugace ruolo del violinista. Ne La chiave dell’ascensore Ida Carrara è l’angosciata donna sulla sedia a rotelle e Zumbo e Tringali rivestono invece i ruoli di medico e marito.

L’ultimo cliente e La chiave dell’ascensore
di Agota Kristof
regia: Guglielmo Ferro e Federico Magnano
con: Ida Carrara, Mariella Lo Giudice, Sebastiano Tringali, Agostino Zumbo
durata: 60’
applausi del pubblico: 1’ 00’’

Visto a Catania, Centro Culturale Zo, il 13 novembre 2008
Rassegna teatrale Gesti

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