Luoghi (non) Comuni: piccole residenze ritornano

Vertigine della Lista
Vertigine della Lista

A Cassano d’Adda, dal 26 al 29 ottobre, rinasce il festival di Etre, network di 14 compagnie lombarde con spettacoli, installazioni, teatro ragazzi e convegni

Ritrovarsi, dopo sette anni di tregua, e con in mezzo il Covid. Essere sopravvissuti a ogni genere di intemperie (non solo in senso figurato) e scoprire di godere di buona salute.
Le 14 residenze di Associazione Etre, network di soggetti teatrali e multidisciplinari lombardi, si ritrovano nel loro nuovo quartier generale, il teatro TeCa di Cassano d’Adda, per animare “Luoghi (non) Comuni – Etre in Festival”, una festa di spettacoli, convegni, incontri, installazioni e performance itineranti, che ritorna dopo l’ultima edizione del 2016.

Momenti di divertimento, con un focus anche per i più piccoli, bimbi da tre anni in su. Ma anche spettacoli per bambini di oltre ottant’anni: canuti, rugosi, belli di quell’esperienza della vita che nasce dall’assiduità con l’immaginazione.

L’appuntamento è per fine ottobre, tra giovedì 26 e domenica 29. Con il contributo di Fondazione Cariplo. “Luoghi (non) Comuni” vedrà in scena l’arte, ma anche momenti di riflessione, con in mezzo buona musica e aperitivi gourmet. Non mancheranno infatti occasioni per sondare gli intrecci fra teatro, politica, società e pedagogia. Ci sarà uno sguardo su disabilità e primissima infanzia, sul ruolo del teatro nel politico, nel sociale e nell’educazione.

Apertura giovedì 26 alle ore 10.30 con “Gretel” di Quattrox4, uno spettacolo di circo contemporaneo per l’infanzia con danza e oggetti. Un inno alla resilienza, con uno sguardo al tema della migrazione.
Alle 14.30 le residenze di Etre si guardano allo specchio nella tavola rotonda “Il Luogo Comune oltre i Luoghi Comuni”, con focus su prospettive e punti di ripartenza. A seguire, “Talking Heads”, installazione di Teatro Magro aperta per tutta la durata del festival. Una lunga sfilata di teste meccaniche monologanti, che prendono vita con un semplice battimani dello spettatore.
Alle 18, Alessandro Sesti in “Nato Cinghiale” (coproduzione Strabismi/Teatro Thesorieri Cannara) esplora a tutto tondo la figura del padre. Alle ore 21, “Molly Bloom. Penelope infedele” di Dual Band è un musical “per attrice sola e uomo che dorme” che indaga in maniera bizzarra ed eclettica uno dei personaggi archetipici del capolavoro di Joyce “Ulisse”.

Inizio del weekend nel segno della prima infanzia. Venerdì 27 alle ore 10 “Cosa c’è…?” di delleAli Teatro è uno spettacolo multisensoriale sulla scoperta delle relazioni spaziali. Alle 14.30, convegno “Norme per l’impresa culturale, quali scenari, quali orizzonti”, con Pietro Bailo (Lo Stato dei Luoghi), Nicolas Ceruti (presidente di Etre), Patrizia Cuoco, Mimma Gallina, Donato Nubile, Fabrizio Panozzo (Università Ca’ Foscari), Giulio Stumpo, Napoleone Zavatto (vicepresidente di C.Re.S.Co.). Modera Oliviero Ponte di Pino.
Alle ore 18.30, “Cabaret VOCIfonico”, performance sensoriale e immaginifica di e con Antonello Cassinotti, in collaborazione con delleAli Teatro.
Alle 19, jukebox dal vivo con “Il Vento tra i Fili d’Erba” del Giardino delle Ore, spettacolo musicale che rispolvera lo spirito delle osterie in un’Italia dove «la vita è tutta un quiz», come cantava Renzo Arbore. Chiusura alle 21 con Qui e Ora Residenza Teatrale e Sosta Palmizi, in “Vertigine della Lista”, spettacolo liquido ispirato a Umberto Eco che sfugge a ogni classificazione.

Sabato 28 ottobre si riprende il volo con delleAli Teatro. Alle ore 10, all’Isola Borromeo, rito di piantumazione di un albero con “Naturalis. Per un accordo con la natura”, per interiorizzare lo spirito di un universo in armonia con l’animo umano.
Alle ore 11 convegno “Nati per il Teatro?”, sul rapporto tra arte, educazione e primissima infanzia. Molti relatori: Agnese Infantino (ricercatrice di Pedagogia Generale e Sociale, Università Studi Milano Bicocca), Laura Moretti (coordinatrice pedagogica dei nidi e della scuola dell’Infanzia Oplà! di Vimercate), Cira Santoro (direttrice artistica di La città del Teatro, Fondazione Sipario Toscana), Simona Di Maio (del comitato esecutivo di Assitej Italia – Progetto Cucù) e Antonella Iallorenzi (della Compagnia Petra – Progetto Cucù, sostenuto da Assitej Italia). Coordina Giada Balestrini, direttrice artistica di delleAli Teatro.
Spazio alla riflessione anche alle 14.30, con il focus sulla disabilità dal titolo “Teatro e alterità”. Ne parleranno Fabrizio Fiaschini (professore di Discipline dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Pavia), Antonio Viganò (direttore artistico del Teatro La Ribalta), Giulia Innocenti Malini (docente di Teatro sociale presso l’Università di Pavia e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e Maurizio Lupinelli (direttore artistico di Nerval Teatro). Coordinano Paola Manfredi e Antonello Cassinotti. Il teatro ritorna alle 17 con “Non vedo l’ora di vederti alzare da quel divano”, di Compagnia Apnea Cerebrale. È uno spettacolo tra azione e follia che sensibilizza su inclusione e integrazione, e ci spinge ad affrontare gli urti della vita.
Alle 19 è la volta dei padroni di casa di Ilinx Teatro. “The Wild Party”, tratto dall’omonimo romanzo di Joseph Moncure March, è un viaggio “scostumato” e fantasmagorico nel jazz. Alle 21 “Vasi Comunicanti”, di Karakorum Teatro, mette in scena dieci giorni di residenza teatrale. Si tratta di racconti tra storia e vita privata, ambientati al confine tra Varesotto e Canton Ticino. Chiusura di serata all’insegna del dj set di Dr. Guardi.

Domenica 29, apertura alle ore 11 con Teatro Periferico. In scena, Siaka Conde, Bintou Quattara e Dario Villa in “Abdoulaye e Mamadou non sono morti”, ordinaria storia di migrazioni tra visioni e deliri. Primo pomeriggio alle 15.45 con “Toponomastica” di PEM Habitat Teatrali, con Marta Pistocchi e Pierangelo Frugnoli. In questo spettacolo per l’infanzia (dagli otto anni) i topi sono in mezzo a noi, sono sopra di noi e ci giudicano, prefigurando nuovi paesaggi urbani.
Gran finale alle ore 17.30 all’Isola Borromeo. “Narciso” (drammaturgia di Dario Villa, con i giovani attori della Scuola di Teatro di Cassano Valcuvia) è una performance itinerante e immersiva con le cuffie alle orecchie, per ascoltare storie e sonorità legate ai luoghi, allargando la visuale ai paesaggi dell’anima. Uno spettacolo per riflettere e guardarsi allo specchio, non a caso scelto a sigillare un festival nato con l’intento di ragionare sulla propria identità e su un’arte che non vuole saperne di relegarsi nei musei o, peggio ancora, dentro una nicchia.

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