TORINODANZA FESTIVAL 2010

L’edizione 2010 di Torinodanza Festivalun progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione del Teatro Stabile, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Regione Piemonte e del MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) e la sponsorizzazione di Fondiaria SAI, in collaborazione con Fondazione Teatro Regio, Provincia di Torino, MITO SettembreMusica e Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte – si articolerà dal 7 settembre al 13 novembre 2010 in tre “focus”, tre distinti nuclei tematici volti ad indagare e presentare l’eterogenea fisionomia della danza contemporanea: Miti, che ruota intorno alla formalizzazione estetica e alla bellezza del gesto fisico legato alla musica, Scene dagli anni Ottanta, che recupera le radici del contemporaneo attraverso alcuni capolavori della storia della danza, e Platel e les ballets C de la B, che esplora la contrapposizione tra dolore e speranza attraverso lo sguardo incantato ed emotivo di Alain Platel e della compagnia da lui fondata.

 

«Il progetto di Torinodanza – scrive Gigi Cristoforetti, Direttore artistico del Festival – si è caratterizzato negli anni per la volontà di giocare un ruolo attivo sul territorio, collegando “estremi” apparentemente lontani: realtà locali che stanno ancora definendo la propria identità e grandi partner internazionali. Al tempo stesso, approfittando della natura stessa della danza, che declina linguaggi prossimi anche al teatro, al circo o all’arte contemporanea, si pone come un naturale trait d’union tra istituzioni e programmazioni diverse e anche tra poetiche ed epoche differenti. Non per un’impossibile sintesi, ma per fiducia convinta in un approccio aperto, coordinato e multilaterale verso la creazione artistica».

 

Torinodanza 2010, in un gioco di associazioni tra titolo e significato, prosegue la sua collaborazione con MITO SettembreMusica accumunando i primi due spettacoli di questa edizione nella sezione Miti. Ad inaugurare il festival un appuntamento d’eccezione: martedì 7 settembre, al Teatro Regio, andrà in scena, in prima italiana, Balanchine-Kylián del Royal Ballet of Flanders. La partnership con il Balletto Reale delle Fiandre giunge così alla sua terza tappa. Dopo Impressing the Czar, al quale il pubblico di MITO aveva potuto assistere nel 2007, e Artifact di William Forsythe andato in scena lo scorso anno, l’unica compagnia di tradizione classica del Belgio approda ora a Torino con tre titoli firmati il primo da George Balanchine – maestro indiscusso del neoclassicismo e di una riflessione tra passato e modernità – al festival con Theme and Variations, gli altri due da Jirí Kylián – artista in mirabile evoluzione da trent’anni – autore di Forgotten Land e 27’ 52”.

Theme and Variations, creato nel 1947, nasce dall’ultimo movimento della Suite n. 3 in Sol maggiore di Pëtr Il’ič Čajkovskij ed è un esempio della sublime capacità di Balanchine di concertare armoniosamente corpi e linee di movimento. Forgotten Land risale al 1981 ed è una delle creazioni di maggior fascino tra le oltre cento opere di Jirí Kylián. Vi troviamo l’immagine della terra sommersa come principale fonte di ispirazione: un preciso riferimento alla terra natale di Benjamin Britten, l’East Anglia, dalla cui musica ha preso spunto il coreografo. Per 27’ 52”, spettacolo del 2002, Kylián ha scelto – su musica di Dirk Haubrich – di far parlare i numeri: quelle ore, minuti, secondi che servono per una creazione artistica e che sono, un attimo dopo il termine del debutto, la sua storia più intima.

 

Il secondo spettacolo che Torinodanza presenta nella programmazione di MITO SettembreMusica coinvolge uno dei coreografi attualmente più celebrati in Europa, l’italiano Emio Greco, ormai residente ad Amsterdam. Sabato 11 e domenica 12 settembre, alle Fonderie Limone di Moncalieri, andrà in scena, in prima italiana, la sua ultima novità: you PARA │ DISO. Dopo HELL e [purgatorio] POPOPERA, you PARA│DISO, coprodotto da Torinodanza, conclude il progetto coreografico di Emio Greco e Pieter C. Scholten ispirato alla Divina Commedia di Dante Alighieri e teso a creare una coreografia che punta a rivelare la memoria più profonda del corpo.

 

Il secondo “focus”, Scene dagli anni Ottanta, attraverso il recupero di alcuni capolavori della storia della danza, torna a riflettere, anche visivamente, sulla forza dirompente di quei momenti storici. Venerdì 1 e sabato 2 ottobre, la Compagnia Rosas sarà protagonista alla Cavallerizza Reale con Rosas danst Rosas, coreografia di Anne Teresa De Keersmaeker: una rappresentazione delle tensioni, del contrasto tra razionalità ed emozione, della dialettica tra aggressività e tenerezza, dell’interazione tra unisono e contrappunto. Replicata in tutto il mondo, è diventata un punto di riferimento nell’evoluzione della danza contemporanea.

 

Nel 1969 Jaques Chaurand crea il concorso coreografico di Bagnolet che porta alla luce una nuova generazione di coreografi francesi: è l’inizio della nouvelle danse. Con Nouvelle Vague, Génération Bagnolet – messo in scena in prima italiana dalla Compagnia ECO il 3 e 4 ottobre alla Cavallerizza Reale – ritroviamo alcuni dei pezzi migliori presentati al concorso: Chansons de nuit di Dominique Bagouet, Suite di Jean-Claude Gallotta, Chiquenaudes di Daniel Larrieu e Marché noir di Angelin Preljocaj. Emilio Calcagno offre una nuova vita a queste opere, facendo assaporare attraverso i costumi, i colori accesi, le spalline appuntite, i pantaloni stretti alle caviglie, il gusto inconfondibile degli anni ’80. Nell’ambito della collaborazione con la Provincia di Torino e di una sempre crescente attenzione alle sinergie sul territorio, una replica dello spettacolo della Compagnia ECO sarà presentata, venerdì 8 ottobre, al Teatro “Baudi di Selve” di Vigone.

 

Travolgente intreccio tra senso della fantasia e gusto dell’assurdo, May B creato da Maguy Marin nel 1981 verrà presentato dalla sua Compagnia al Teatro Carignano sabato 9 ottobre. Lo spettacolo è una coreografia che in Samuel Beckett trova un baricentro ideale per meditare sulle assurdità della vita. Dieci danzatori in scena danno vita ai personaggi di Beckett, vestiti di pigiami ben poco consoni alla loro ansia di scoperta. Una ricerca che parte con il sesso, grazie al quale essi scoprono in una sequenza di movimenti febbrili e convulsi, animati da una gamma crescente di emozioni.

 

Platel e les ballets C de la B – la terza sezione di Torinodanza Festival 2010 che coincide con Prospettiva 2, la rassegna teatrale legata alla contemporaneità del Teatro Stabile di Torino che giunge quest’anno alla sua seconda edizione – esplora, attraverso lo sguardo del regista e coreografo belga Alain Platel e della compagnia da lui fondata, la contrapposizione tra ferita e bisogno di riscatto, tra dolore e speranza: estremi che svelano il segreto della vitalità umana.

Venerdì 29 e sabato 30 ottobre, alla Cavallerizza Reale, andrà in scena, in prima italiana, Primero erscht, la nuova creazione di Lisi Estaras con les ballets C de la B coprodotta da Torinodanza. La Estaras e cinque performer rivivono il luogo delle “prime volte” sulle note della musica klezmer, appositamente composte dal clarinettista Yom, cara ai ricordi e alle origini della stessa Estaras. Sulla scena un prato verde e mobili antichi di legno scuro per ricreare l’immagine di un parco giochi o più precisamente «un soggiorno di ricordi».

 

Amico sin dal 2006 di Torinodanza, dove ha già presentato vsprs e pitié!, Alain Platel giunge ora a debuttare in Italia con altre due coproduzioni del festival, entrambe presentate in prima italiana.

Out of Context – for Pina, alle Fonderie Limone di Moncalieri il 9 e 10 novembre, è un omaggio alla grande artista Pina Bausch. Con questo nuovo lavoro il fondatore e coreografo-regista dei les ballets C de la B riparte alla ricerca di un linguaggio del movimento che esprima l’inconscio, l’arbitrario, l’incontrollato. Spasmi, convulsioni e tic disseminano la coreografia. Scrive la drammaturga Hildegard De Vuyst: «Out of Context si colloca in uno spazio mentale, un tuffo nei meandri dell’esistenza, alla ricerca delle radici dell’infanzia e della preistoria. Di qualcosa che si trova nell’uomo e nell’animale, una sorta di armonia che supera la dualità tra bello e brutto, bene e male, tu ed io, individuo e comunità».

Venerdì 12 e sabato 13 novembre, sempre alle Fonderie Limone di Moncalieri, verrà presentato Gardenia di Alain Platel e Frank Van Laecke, titolo che ha il nome di un fiore cui è attribuito il significato della sincerità. Lo spettacolo, scrive Marinella Guatterini, «è un progetto nato nell’ottobre 2009. Sottoponendo a Platel e Van Laecke l’inquietante film di Sonia Herman Dolz, Yo soi asì, in cui si penetra nei meandri della Bodega Bohemia, un cabaret di travestiti di Barcellona, incontrando le vite private di un memorabile gruppo di attempate Drag Queens, Vanessa Van Durm ha sollecitato la fantasia dei due registi e del compositore Steven Prengels. Così è nato Gardenia, a sua volta una pièce sulle speranze e le illusioni coltivate e perdute, di cui la Van Durme è interprete assieme ad altri amici transessuali e travestiti».

 

Accanto a questi spettacoli, nel quadro di una crescente attenzione che Torinodanza vuole rivolgere al rapporto fra cultura e società, è stata organizzata con les ballets C de la B una serie di attività collaterali dal titolo laB. A partire dal 18 ottobre la compagnia curerà per tre settimane un grande atelier di formazione che darà vita ad un esito di laboratorio presentato sia a Torino sia a Milano, grazie alla collaborazione con la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Una breve performance sarà inserita nelle repliche dello spettacolo Out of Context – for Pina. La compagnia, infine, terrà incontri presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti, l’Università degli Studi di Torino, la Casa Circondariale “Lorusso Cotugno” e il Circolo dei Lettori.

 

A completare il programma di Torinodanza 2010 una sezione Extra che vedrà in scena venerdì 15 ottobre, al Teatro Carignano, in collaborazione con Prospettiva 2, Another Sleepy Dusty Delta Day, assolo di danza creato nel 2008 dall’eclettico maestro dell’arte contemporanea Jan Fabre insieme a Ivana Jozic. Amore proibito e suicidio sono il punto di partenza dello spettacolo, una storia che accade in una lontana e opprimente giornata, un racconto di amore e di abbandono che si chiude con un tuffo nell’oscurità sconosciuta.

Sempre nella sezione Extra, Torinodanza, che ogni anno offre uno spazio e un supporto a coreografi emergenti del territorio piemontese, ospiterà in prima assoluta, nell’ambito di Prospettiva 2 – venerdì 29 e sabato 30 ottobre, alla Cavallerizza Reale – Soluzione parziale a problema transitorio assolo di danza contemporanea di Sara Marasso, che nasce da una ricerca sulle braccia come motore del movimento e guida alla composizione coreografica.

 

Torinodanza è uno dei festival di “Piemonte dal Vivo – In viaggio negli spettacoli tra cultura e turismo”.

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