È una solitudine straziante quella che interpreta Michele Di Mauro in “Un anno con 13 lune”: alla ricerca di un sé confuso tra presente e passato, maschile e femminile, amore e dolore.
È il 1978, uno di quei sei anni di ogni secolo contraddistinto da tredici lune e, secondo tradizione, caratterizzato da profonde crisi nelle persone emotive.
Erwin Weishaupt, divenuto Elvira in seguito ad un’operazione a Casablanca, fa i conti con la propria vita rincontrando le figure significative del suo passato: da Anton Saitz, potente magnate-magnaccio e uomo per cui Erwin aveva deciso di operarsi, alla suora dell’orfanotrofio in cui fu abbandonato perché illegittimo, fino alla moglie della sua prima vita, Irene, da cui ha avuto anche una figlia, e all’ultimo compagno. È proprio l’abbandono da parte di Christoph a scatenare la crisi finale di Elvira, che la condurrà in questo viaggio a ritroso nella propria esistenza.
Respinta da tutti perché, prima ancora, incapace d’accettare se stessa, Elvira è un tormentato personaggio che Di Mauro riesce a caratterizzare benissimo, suscitando compassione e, allo stesso tempo, solidarietà e divertimento.
L’allestimento diretto da Egumteatro ricrea scenograficamente un ambiente in cui la trascuratezza di vecchi armadietti, da cui tirar fuori scheletri e pellicce, è intervallata da figure sacre o evocanti una purezza infantile, e da specchi anonimi che, quando vengono utilizzati per riflettere, rimandano immagini di un dolore che porteranno il/la protagonista al definitivo ripiegamento su se stesso.
“Con un poco di zucchero l’angoscia di esistere va giù?” sembra parafrasare, sul finale, il celebre brano tratto da Mary Poppins. Probabilmente no, visto che dal film di Fassbinder, di cui la pièce è la trasposizione, sappiamo che questi sono gli ultimi giorni di Elvira prima di un suicidio tanto risolutivo quanto liberatorio.
Difficile riuscire a sopravvivere in questo mondo quando senti di non aver appoggio alcuno, trascinato spasmodicamente fra le sensazioni di una vita non partecipata ed emozioni che non riescono a convogliare verso l’amore di sé, alla ricerca disperata dell’affetto di qualcun’altro.
Applausi per tutti: un cast di rilievo che sa alternare la tragedia allo humor in maniera naturale e non forzata. Michele Di Mauro conferma la bravura già dimostrata in passato: peccato per quel Premio Ubu al miglior attore, per cui ha ricevuto la nomination, che avrebbe ampiamente meritato.
UN ANNO CON 13 LUNE
di Rainer Werner Fassbinder
un progetto di Egumteatro e Michele Di Mauro
con: Michele Di Mauro, Gisella Bein, Tatiana Lepore, Simona Nasi,
Pasquale Buonarota, Massimo Giovara, Riccardo Lombardo
scene e costumi: Horacio de Figueiredo
luci: Massimo Violato
suono: Otto Rankerlott
regia: Annalisa Bianco e Virginio Liberti
produzione: Egumteatro, Fondazione Teatro Piemonte Europa,
Festival delle Colline Torinesi con il patrocinio della Regione Toscana Sistema Regionale dello Spettacolo
durata: 1 h 31′
applausi del pubblico: 3′ 26”
Visto a Torino, Cavallerizza Reale, il 20 febbraio 2008
Progetto Rettilario 2007/2008
Il fascino di una stanza decadente in pieno stile anni ’70; un Michele di Mauro strepitoso; un giusto e gradevole contributo dagli inserti “in video”… filmati “di impatto” che non dimenticheremo molto in fretta!