Jennifer è un travestito senza seno, senza femminilità, senza ormoni, senza lunghi capelli fluenti. Ma con le gambe pelose, con una parrucca che mette e toglie, con mestruazioni finte e con un’umile vestaglietta da casa. È lontano, qui, l’immaginario di travestitismo traboccante di sesso, che lascia il posto a una vita di stenti, sia economici che sentimentali.
Dalla recensione a “Le cinque rose di Jennifer” di Daniela Arcudi pubblicata il 2 marzo 2009
Le cinque rose di Jennifer
di Annibale Ruccello
regia: Arturo Cirillo
con: Arturo Cirillo e Monica Piseddu
scene: Massimo Bellando Randone
costumi: Gianluca Falaschi
luci: Pasquale Mari
musiche: Francesco De Melis
assistente alla regia: Roberto Capasso
produzione: Nuovo Teatro Nuovo in collaborazione con Amat