60 battiti: tra desiderio e frustrazione, quattro personaggi in cerca di riscatto

60 battiti
60 battiti
60 battiti (photo: arenadelsole.it)

La Compagnia della Quarta è un collettivo bolognese che riunisce diverse figure legate al teatro e alla musica. Dopo aver sperimentato vari linguaggi, dal musical a cappella al teatro fisico, e partecipato a diversi festival internazionali, tra cui l’Edinburgh Fringe Festival e il Festival Iberoamericano di Buenos Aires, hanno debuttato al Teatro delle Moline di Bologna con lo spettacolo di teatro danza “60 Battiti”, vincitore del premio Noesis all’interno del MArte live 2011.

Seduti in fondo alla scena, tre uomini e una donna aspettano, in un primo momento in uno stato di calma che lentamente si trasforma in un crescendo di tensione. Quando le luci cambiano, ecco che parte la musica e i quattro, abbandonate le sedie, si lanciano in scena e danno vita a una serie di immagini che raccontano diverse esperienze. C’è chi cerca di farsi largo tra gli altri, chi invece vuole farsi notare da qualcuno, e chi semplicemente trovare uno spazio per sé.

In un alternarsi di momenti individuali e coreografie collettive, i corpi raccontano in maniera stilizzata della difficoltà di un vivere quotidiano tra momenti di soddisfazione, attimi di frustrazione da trascorrere a tratti in solitudine ma anche da condividere con gli altri compagni di scena, nella consapevolezza di trovarsi in una situazione simile.

Leggendo il foglio di sala, la situazione messa in scena trova una definizione più chiara: i quattro personaggi, fermi in una sala d’attesa, cercano di farsi avanti nella vita, di comporre il proprio futuro, di trovare una posizione nel mondo del lavoro. Precari, cercano di adattarsi, di compiacere a tratti qualcuno che in scena non c’è, ma che si intuisce avere un grande potere, forse un ipotetico datore di lavoro; e nonostante delusioni, cadute, momentanee ritirate, continuano a mettersi in gioco, a faticare pur di arrivare da qualche parte, collaborando tra di loro o mettendosi i bastoni tra le ruote, a seconda di cosa richieda il momento.

Secondo le intenzioni del regista e coreografo Mario Coccetti, “60 Battiti” nasce come risposta alla realtà estraniante di oggi, che riduce le persone a semplici numeri di statistiche: “Mi sono chiesto cosa potevo raccontare di più rispetto ad un qualunque telegiornale, ad un economista, ad un esperto del settore, e ho capito che per ogni situazione, violenza, devastazione, c’è sempre un cuore forte disposto a difendersi, combattere, resistere, sperare e mai pronto a fare fagotto”.
Non tutto quello che era nelle sue intenzioni è sempre leggibile o arriva in maniera così diretta allo spettatore, lasciando spazio a momenti che sembrano ripetersi e poco definiti.
La scelta di non usare la parola a tratti risulta debole, perché si cercano espedienti, quali una mimica troppo esplicita, quasi macchiettistica, che sembrano tentativi di sostituire il linguaggio senza riuscirci.
C’è però un equilibrio interno e coerente in ciò che viene messo in scena, dato dalla semplicità di una scenografia fatta per lo più di luci, dalla musica che contraddistingue il susseguirsi delle situazioni emotive e dai quattro protagonisti in scena.

60 BATTITI
con: Simone Maurizzi, Emiliano Minoccheri, Fabrizio Molducci, Patrizia Proclivi
regia e coreografie: Mario Coccetti
musiche: Andrea Rizzi
scenografia di luce: Sara Caliumi e Paolo Bonapace
costumi: Cristina Gamberoni
produzione: Compagnia della Quarta in collaborazione con Arena del Sole Nuova Scena-Teatro Stabile di Bologna
durata: 43’ 12”
applausi del pubblico: 3’ 07’’

Visto a Bologna, Teatro delle Moline, l’11 gennaio 2012

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