La repubblica dei bambini immaginata da Teatro Sotterraneo

La Repubblica dei bambini di Teatro Sotterraneo
La Repubblica dei bambini di Teatro Sotterraneo
La Repubblica dei bambini di Teatro Sotterraneo (photo: teatrosotterraneo.it)
Capita talvolta che si esca da teatro con un leggero senso di delusione, non tanto perché il lavoro non è piaciuto, bensì perché non è riuscito a sviluppare appieno tutto il potenziale che avevamo intravisto, e che è rimasto in parte inespresso. Ed è un peccato perché “La repubblica dei bambini” di Teatro Sotterraneo, scritto da Daniele Villa e andato in scena domenica ad Armunia, è molto interessante, composito e attiene a numerose questioni della società che viviamo. Ci riguardano da vicino, insomma.

Il progetto affidato a Teatro Sotterraneo ha un ottimo potenziale e nella prima mezz’ora del lavoro l’idea di fondo si dipana in forme divertenti e situazioni che mettono in luce dinamiche assai interessanti per quanto riguarda i meccanismi che pertengono al potere, alla politica in tutte le sue declinazioni e alla situazione che affrontiamo.


Nello spettacolo a cui assistiamo la scena è uno spazio vuoto, nel quale viene costruita una micro-nazione con confini, proprie leggi e in cui si affrontano i problemi inerenti la legislazione e il governo della medesima.

La prima parte del lavoro è tutta un crescendo di trovate e invenzioni, in un intreccio di sommerse riflessioni sulla natura del potere e interazione con i bambini presenti in sala. Ed è stimolante assistere alla reazione del pubblico, soprattutto quando si trova di fronte alla scelta delle regole da far rispettare, oppure a eleggere, per alzata di mano, uno dei due candidati alla guida della repubblica, impersonificati dai due protagonisti, i bravi Chiara Renzi e Daniele Bonaiuti.

Peccato però che la parte finale non sviluppi a fondo le potenzialità espresse e contenute nel lavoro. L’espediente dell’atto terroristico – una bomba da disinnescare nascosta in teatro – sembra un po’ forzato, quasi si avesse voglia di concludere il lavoro con uno stratagemma. È uno scarto, una deviazione improvvisa che prelude al finale e ci lascia con la curiosità di sapere davvero quale sarebbe potuto essere il destino di questa micro-nazione, fondata e immaginata in quarantotto minuti.

Anziché distogliere l’attenzione dei bambini con questo ordigno – che richiama a pericoli e minacce che incombono dall’esterno – avremmo forse preferito se si fosse lasciato più spazio a dinamiche interne, che fino a quel momento erano state l’asse portante del progetto di realizzazione/immaginazione di questa nazione sui generis.
In questo modo, invece, la Repubblica sembra essere tolta di mano ai bambini e immersa in un contesto extra scenico/immaginativo, dove si perpetrano logiche poco comprensibili agli spettatori più piccoli. Forse si sarebbe potuto chiedere a loro quale avrebbe potuto essere la minaccia che sentivano incombere sulla micro repubblica: insomma, dando più spazio alla loro fervida immaginazione, che tra l’altro è proprio alla base dell’intero progetto.
Questo senza nulla togliere però allo spettacolo, che è comunque interessante, divertente e a tratti coinvolgente.

LA REPUBBLICA DEI BAMBINI

progetto: Teatro Sotterraneo
regia: Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Claudio Cirri, Daniele Villa
scrittura: Daniele Villa
con: Chiara Renzi, Daniele Bonaiuti
disegno luci: Emiliano Curà
cartelli e grafica: Marco Smacchia
manifesti Gildardo Gallo
oggetti di scena: Emiliano Curà, Paolo Romanini
produzione: Teatro delle Briciole – Cantiere Nuovi Sguardi per un Pubblico Giovane
in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana
età consigliata: dai 6 anni
durata: 48′
applausi: 2′

Visto a Castiglioncello (LI), Armunia, il 19 febbraio 2012

 

 

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  1. says: mario bianchi

    Lo spettacolo invece è coraggioso e divertente,pone continue domande e riflessioni e lo fa in modo leggero e coinvolgente mantenendo lo stile del gruppo.E’ senza ombra di dubbio una delle creazioni più originali di quest’anno. Gigio Brunello è uno degli artisti più interessanti del panorama italiano ma non fa teatro per ragazzi.Oltre gli altri due artisti citati ci sono almeno trenta compagnie che fanno ottimo teatro per ragazzi,

  2. says: Massimo Rini

    ho visto lo spettacolo a Torino. Confermo sul fatto che è doppiamente deludente. Deludente perché deficitario nella drammaturgia e scrittura di scena e deludente perché da Teatro Sotterraneo ci si aspetta molto molto molto molti di più perché ciò che di loro si è visto è molto molto molto molto interessante.

    Ma il teatro per bambini, o meglio, perché il teatro per bambini è per me una schifezza in essere, meglio IL TEATRO CON I BAMBINI ( non puoi far teatro “per” i bambini ma solo “con”. Nello spirito di costruzione dello spettacolo) è qualcosa che si sostanzia con la pratica giornaliera di anni e anni. Di stare con i bambini, starci proprio. In scena, fuori scena, nella creazione artistica ( e stare con i bambini è “sempre” creazione ) E sono pochissimi i teatranti italiani in grado di farlo…Antonio Catalano, Roberto Anglisani…Gigio Brunello perché è un bambino lui proprio… quindi era abbastanza inevitabile che LA REPUBBLICA DEI BAMBINI che sulla carta è una roba GANZISSIMA è solo un lavoro carino. Con dispiacere e rispetto. M.R.