OperaEstate 2012. La cultura nutre il cambiamento

Bolle Nardini
Bolle Nardini
La Distilleria Nardini Research and Multimedia Centre, progetto realizzato da Massimiliano e Doriana Fuksas, tra le location di OperaEstate (photo: Maurizio Marcato)
A Bassano del Grappa, ai piedi delle Prealpi venete, tra il Piave e il Brenta, ha preso il via la 32^ edizione di OperaEstate Festival che presenta – anche per quest’anno di digiuni forzati – una ricca programmazione. Forte dell’idea che “la cultura nutre il cambiamento”, il festival garantisce per tutta l’estate il giusto mix fra teatro, danza, musica, opera lirica e cinema, diventando un punto di riferimento per il pubblico veneto e non solo.

Quello di Bassano è un lungo e costante percorso di crescita, dove l’efficace struttura organizzativa si è sempre spesa non solo per elevare la qualità delle proposte di spettacolo dal vivo, ma anche per creare una “rete” di lavoro, attraverso collaborazioni nazionali e internazionali, pubbliche e private; basti pensare a quelle con Aerowaves,  Finestate Festival, l’associazione Scenario o con European Dancewaves Network, che tra i diversi centri italiani, ha scelto come partner proprio la Casa della danza di Bassano.

Una continua ricerca quindi di nuove modalità di dialogo, con una particolare attenzione alla promozione e al sostegno di giovani artisti, e una fiducia pressoché  incondizionata  verso i tanti “inizi” di carriera – come è stato a suo tempo per Anagoor o Babilonia Teatri – senza mai dimenticare di valorizzare il territorio storico-artistico dei tantissimi paesi (39 quest’anno) che si prestano al festival come “città palcoscenico”.
Il programma di questa edizione prevede circa 400 serate di spettacolo nell’arco di due mesi, dislocate tra ville, castelli, parchi, piazze e teatri della pedemontana veneta.

E’ la danza ad aprire il festival, con la coreografia dell’israeliano Itamar Serussi per la prima volta in Italia con i danzatori della compagnia Danshuis Station Zuid, in scena nell’affascinante Bolle Nardini fino a sabato 7 luglio. Poi sarà la volta dei Momix con “Bothanica”, del New York City Ballet con i più bei capolavori del suo fondatore George Balanchine, mentre Alessandro Sciarroni presenterà uno studio sulla danza folk come rito sociale. Sempre per la sezione danza, il festival, partner del “Progetto Jherohimus Bosch” che invita alcuni coreografi a prendere ispirazione dalle opere visionarie del pittore olandese, porta in scena a Bassano il Leone d’Oro alla Biennale del 2007 Chris Haring con “The perfect garden” e l’israeliana Yasmeen Godder con una nuova produzione.

La sezione teatro dissemina invece qui e lì strade diversificate, alternando modernità e tradizione: alcune inseguono le favole e il mito spaziando da Marco Paolini a Natalino Balasso, da Laura Curino a Emma Dante passando attraverso “L’Edipo dei Mille” del Teatro del Lemming; altre prediligono il teatro e l’arte con il “Picasso” del TAM, il “Caravaggio” di Alessio Boni, il “Canova” della Fondazione Canova e “La vera storia del rinoceronte di Dürer” del Teatro dell’Archivolto; altre ancora ritornano alle origini del territorio con parole, musica e canti di artisti veneti come Filippo Tognazzo, Giuseppe Casarin e Sandra Mangini, Marta Dalla Via, Laura Cavinato e Valerio Mazzuccato.

Tutto questo e altro ancora, come il grande jazz di Paolo Fresu e Uri Cane, fino ad arrivare alla fine d’agosto, in cui com’è consuetudine prende piede la sezione più innovativa del festival, dedicata ai linguaggi del contemporaneo sia nella danza che nel teatro: il festival nel festival di B.Motion.
Anche in questo caso sarà la danza ad alzare il sipario, dal 24 al 27 agosto, con i 15 artisti internazionali, scelti dagli esperti del network europeo Aerowaves tra oltre 400 proposte, che presenteranno le performance più innovative : Alessandro Sciarroni con “Joseph” – Tabea Martin in “Duet for two dancers” – Howool Baek in “NOTHING for body” – Jolika Sudermann “Pulse” – Jan Martens “A small guide…” – Francesca Foscarini con “Cantando sulle ossa” – Elina Pirinen “Lover of the Pianist” – Aleksandra Borys “Lost in details” – Alexandr Andriyashkin “I will try” – Hodworks in “Bassedanse” – Carles Casallachs “Por Sal y Samba” – Pablo Esbert “LilienfeldEdit” – Mor Shani “Flatland” – Chiara Frigo “Suite-Hope”- La Veronal “Moscow”.

A seguire (dal 28 agosto al 1° settembre) B. Motion Teatro con le nuove produzioni del teatro italiano: Anagoor “L.I. Lingua Imperii” – Effetto Larsen “Innerscapes” – Opera/Vincenzo Schino “Sonno” – Fatebenesorelle/Patricia Zanco “Medea Metamorfosi” – Quotidina.com “Sembra non soffro” – Inquanto Teatro “AD20122” – Babilonia Teatri “Pinocchio Il paese dei balocchi” – TAM/Alessandro Martinello Iai – Marta Cuscunà “”La semplicità ingannata – Jesús Rubio Gamo “About Ofelia” – Fagarazzi & Zuffellato “Kitchen of the future” – Vivarium Studio/Philippe Quesne “L’effet de Serge”.

Durante queste due settimane, ogni pomeriggio a palazzo Bonaguro, B.Motion – che dando un’occhiata al costo dei biglietti è la sezione più economica di tutto il festival (5 euro a biglietto con interessanti soluzioni di abbonamento) – diventerà B.space, luogo d’incontro e riflessione, dove giovani critici, operatori teatrali e artisti ospiti si confronteranno sugli spettacoli visti e su temi del contemporaneo, aprendo il dibattito a chiunque voglia prenderne parte.
 

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