Avanzando sulla corda tesa. Peter Brook al Piccolo

Peter Brook e Ermanno Olmi (photo: Maria Vittoria Bellingeri - klpteatro.it)|Peter Brook e Ermanno Olmi (photo: Maria Vittoria Bellingeri - klpteatro.it)|Peter Brook e Ermanno Olmi (photo: Maria Vittoria Bellingeri - klpteatro.it)
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Peter Brook e Ermanno Olmi (photo: Maria Vittoria Bellingeri - klpteatro.it)
Peter Brook e Ermanno Olmi (photo: Maria Vittoria Bellingeri – klpteatro.it)

Non capita tutti i giorni di assistere ad una lezione teatrale tenuta da Peter Brook, tanto meno di incontrare di persona questo leggendario maestro del teatro. Ed ecco che domenica 7 ottobre, la città di Milano ti concede entrambe le cose. 

Il Piccolo Teatro, seconda casa del grande regista, ospita un incontro d’eccezione per la presentazione di “Tightrope”, atteso film diretto da Simon Brook sull’opera artistica del padre. Padrino della serata Ermanno Olmi, amico storico di Brook e coproduttore, assieme a Luigi Musini e Cinemaundici,  della pellicola. 

Un clima di trepidazione si impadronisce della sala dello Strehler: tanti vecchi pilastri del teatro italiano, Lazzarini in prima linea, sono presenti, seduti in platea, accanto a giovani leve. Tutti attendono il maestro e, al suo ingresso, un applauso rompe il silenzio regalando una forte emozione a lui, evidentemente commosso, e a noi, in piedi ad applaudirlo. Poche parole di benvenuto, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia consegna a Brook il Sigillo d’oro della città (“Adesso posso dire di essere un milanese”) ed ha il via la proiezione.
“Tightrope” è un film o, più precisamente, un accurato documentario su due settimane di lezioni tenute ad un gruppo di attori, tra cui spiccano volti storici come quello di Marcello Magni, al Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi. 
Dopo quarant’anni di carriera Brook decide di esaudire la richiesta che più spesso gli è stata rivolta, quella di aprire il sipario. Lo fa acconsentendo al figlio Simon di filmare, attraverso cinque camere appositamente nascoste, il suo esercizio più straordinario e semplice, nominato “Sur un fil”.

Peter Brook e Ermanno Olmi (photo: Maria Vittoria Bellingeri - klpteatro.it)
Peter Brook e Ermanno Olmi (photo: Maria Vittoria Bellingeri – klpteatro.it)
Gli attori sono funamboli e, sopra il noto tappeto usato per le improvvisazioni, devono calarsi mente e corpo in questa illusione, attivando una concentrazione incredibile e totalizzante sul loro fisico. La corda tesa è un esercizio fondamentale ma anche una metafora della lama di rasoio su cui si poggia l’arte della recitazione e il teatro stesso, costretto a muoversi in equilibrio e disequilibrio costante, in bilico tra finzione e realtà, commedia e tragedia, tradizione e rinnovamento. Sul filo, accompagnati dalle atmosfere sonore composte dal vivo da due grandi musicisti, Toshi Isuchitori, collaboratore di Brook da trent’anni e compositore del mondo sonoro del “Mahabarata”, e il francese Franck Krawczyk, che ha lavorato invece gli Shakespeare di Brook, viene esplorato il mondo del flauto magico e improvvisate le scene più svariate e i giochi più semplici. Chi si ferma cade; è un movimento continuo quello che la corda impone al funambolo, una continua ricerca, senza che vi sia alcuna certezza se non quella di continuare a muoversi. Ed è emozionante e divertente vedere attori del calibro di Yoshi Oida affrontare l’esercizio e sbagliare, sempre pronti, con umiltà e divertimento, anche dopo anni di brillante carriera, a mettersi in gioco. 
Peter Brook e Ermanno Olmi (photo: Maria Vittoria Bellingeri - klpteatro.it)
Peter Brook e Ermanno Olmi (photo: Maria Vittoria Bellingeri – klpteatro.it)
Al termine della proiezione ecco tornare sul palcoscenico Brook per una chiacchierata con Ermanno Olmi. I due vecchi amici colgono l’occasione per manifestare l’affetto che li lega e la stima reciproca per la loro carriera. Confrontano teatro e cinema e affrontano il tema della verità nell’arte, tema che lega i due artisti e il loro modo di affrontare due arti amiche e nemiche, esortando al rinnovo di se stessi, nel lavoro come nella vita: “Se non cambi niente” afferma Brook “cadi da una parte. Ed è questa la corda tesa, tenere l’occhio fisso sull’ideale umano che non si raggiungerà mai perchè è oltre la corda, ma ci consente di progredire ed avanzare. E’ necessario trovare l’equilibrio avanzando, perchè a restare immobili prima o poi si cade”.

Le immagini della conferenza stampa di presentazione del film “The Tightrope” alla 69^ Mostra del Cinema di Venezia

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