Pina Bausch ancora sul palco per Bamboo Blues

Bamboo Blues
Bamboo Blues
Bamboo Blues (photo: Maria Laura Antonelli, Luigi Narici – AGF)

Cosa volete che vi racconti? Uno spettacolo? Dopo diversi anni vissuti nel “mito”, finalmente assisto ad uno spettacolo della grande coreografa tedesca, una settimana esatta dopo la sua scomparsa fulminante.
Pina Bausch non c’è più. Lo sa bene il pubblico “posh” del Festival dei Due Mondi di Spoleto, che si accalca già un’ora prima dell’inizio per accaparrarsi gli ultimi posti disponibili per lo spettacolo “Bamboo blues”, creazione del 2007, rappresentato per la prima volta in Italia.
Pina non c’è più, non c’è più nei movimenti dei suoi interpreti, che compiono esercizi virtuosi superlativi a coppia e soli ma non riescono a trasmettere quella forza “corale” dirompente degli spettacoli storici del Tanztheater di Wuppertal.

Pina non c’è più. Non vorrebbero ammetterlo i suoi eccellenti danzatori, ma non riescono a trattenere la necessità di cercarla, correndo, rincorrendosi, strascicandosi, scontrandosi, innalzandosi e atterrando con fare isterico di chi cerca senza meta.

Due ore di poesia purissima, un affresco appassionato sull’India nei suoi aspetti tradizionali e innovatori: la danza, il cinema, il teatro, la società, i riti, i colori, gli amori impossibili. E poi i semplici giochi corali con i video e le scenografie, minimaliste quanto basta a mettere in risalto i movimenti, i corpi, in un’atmosfera calda e allucinata molto “blues”, appunto.

Pina non c’è più. Resta la sua compagnia internazionale: sembra uno scherzo che i danzatori vengano continuamente illuminati dai seguipersone (il faro che si muove sulla scena in stile cabaret), come a sottolineare che da adesso i veri protagonisti saranno loro. Pina ha lasciato spazio a loro.
Ma la Bausch vive e vivrà per sempre. Vive nel punto di vista sui suoi spettacoli che comporranno un repertorio eccezionale: ne è esempio questo “Bamboo blues”, dove l’India da lei vissuta e respirata, viene riproposta in un crescendo di suoni e colori, un punto di vista estremamente raffinato, umanamente poetico. Vive quando gli interpreti si rivolgono al pubblico interagendo e sembrando dire: “Avete visto Pina?”, “è sul palco che danza insieme a noi”.
Pina vive nel cuore dei suoi coetanei che l’hanno potuta ammirare negli spettacoli storici a Venezia, Roma e Palermo; ma soprattutto vive nel cuore delle nuove generazioni: entusiastici sciami di teatranti accorsi al Teatro Nuovo di Spoleto per celebrare qualcosa che forse non hanno mai conosciuto dal vivo, ma pronti a tutto per accaparrarsi un biglietto, anche nel loggione, per questa serata storica.

Pina vive e respira ancora in ogni singolo applauso che compone quei dieci minuti scroscianti che segnano la conclusione delle repliche spoletine: la più bella colonna sonora alla sua mini tournée italiana, più bella e travolgente della lunga serie di canzoni scelte per lo spettacolo: blues indiani, elettronica, etnica, alcune tracce trascinanti, altre un po’ troppo “lounge music” in stile Buddha Bar.
Spettacolo da godere, non da giudicare.
Mentre cerco Pina negli ‘stucke’ interpretati dalla sua compagnia, penso che sia semplicemente meraviglioso e assolutamente perfetto. Con stile, ironia e altissima preparazione i giovani corpi mettono in mostra tutto il repertorio del Tanztheater fondato dall’artista più rivoluzionaria che abbiamo avuto negli ultimi anni in Europa.

BAMBOO BLUES
uno spettacolo di Pina Bausch
regia e coreografia: Pina Bausch
scene e video: Peter Pabst
costumi: Marion Cito
collaborazione musicale: Matthias Burkert, Andreas Eisenschneider
assistenti alla regia: Robert Sturm, Daphnis Kokkinos, Marion Cito
interpreti: Pablo Aran Gimeno, Rainer Behr, Damiano Ottavio Bigi, Clémentine Deluy, Silvia Farias Heredia, Nayoung Kim, Eddie Martinez, Thusnelda Mercy, Cristiana Morganti, Jorge Puerta Armenta, Franko Schmidt, Shantala Shivalingappa, Fernando Suels Mendoza, Kenji Takagi, Anna Wehsarg, Tsai-Chin Yu
una coproduzione con i Goethe-Institut dell’India
durata: 1 h 55’
applausi del pubblico: 10’
prima italiana

Visto a Spoleto, Teatro Nuovo, il 6 luglio 2009
Festival dei Due Mondi di Spoleto

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2 Comments

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  1. says: francesco

    fantastiche serate e bellissime fotografie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    francesco carbone